La rivoluzione ecologica delle mamme friulane: i pannolini lavabili
I pannolini lavabili non sono solo una sana abitudine che esprime rispetto verso il nostro territorio e verso la pelle dei nostri bambini, ma anche un’iniziativa sociale di grande respiro, promossa da diversi comuni del FVG e alla quale stanno aderendo sempre più amministrazioni locali. Una vera e propria rivoluzione ecologica che si sta propagando da mezza Europa alle case delle famiglie friulane.
Ma come funzionano i pannolini lavabili?
«Se parlando di pannolini lavabili immaginiamo di dover scendere al fiume e chinarci a strofinare i panni con l’acqua gelida per ore, allora dobbiamo aggiornare le nostre credenze: i pannolini lavabili sono invece quanto di più pratico ed igienico si possa desiderare», spiega la nostra Claudia.
Essi infatti consistono in un pannolino di spugna di cotone che cresce insieme al bambino, in quanto dotato di bottoni e quindi espandibile di taglia in taglia dai 3 ai 18 chili; contengono poi una carta assorbente interna (non sbiancata col cloro e assolutamente priva di residui tossici) che serve a catturare la pupù ed è gettabile nel water; infine esternamente sono rivestiti da una soffice mutandina impermeabile ma traspirante che serve ad evitare di bagnare i vestitini.
La carta assorbente interna viene fornita in rotoli ed è biodegradabile: può essere quindi gettata nel wc insieme ai rifiuti organici, mentre il resto del pannolino viene dapprima lasciato in attesa del lavaggio in un apposito secchio contenitore provvisto di una rete estraibile, quindi messo in lavatrice insieme agli altri pannolini e all’interno della rete stessa, per il lavaggio con un apposito detersivo ecologico, infine steso ad asciugare come un qualsiasi asciugamani. I pannolini lavabili sopportano molto bene le alte temperature e per questo sono molto igienici.
«Negli altri Paesi europei, la maggior parte degli asili comunali sono ormai provvisti di impianto per i pannolini lavabili -afferma Claudia Cecchetto-, in quanto si è capito che questo sistema risponde all’esigenza di uno stile di vita sostenibile e allo stesso tempo comporta un grande risparmio». La convenienza economica per le famiglie e per la società è notevole: i pannolini convenzionali usati nella prima infanzia da ogni singolo bambino costano mediamente 1.700 euro, il loro volume occupa 3-4 mq di rifiuto speciale, senza considerare che se lasciati nell’ambiente impiegano mediamente 150 anni a sciogliersi e che comunque vengano smaltiti rilasciano sostanze inquinanti.
«Inoltre -aggiunge Claudia Cecchetto- i pannolini usa-e-getta contengono dei gel cattura-liquidi che, oltre a creare spesso irritazione sulla pelle, hanno il compito di far sentire il bambino asciutto, col risultato però che non gli permettono di capire il meccanismo causa-effetto del fare pipì che corrisponde al sentire il bagnato. Il bambino si abitua così a stare molto più tempo con lo stesso pannolino addosso, e abbandona più tardi il pannolino in generale. È dimostrato invece che un bambino abituato con i pannolini lavabili, impara a fare a meno del pannolino anche 1 anno e mezzo prima degli altri bambini».
Nella nostra Regione, a partire dal 2009, sempre più comuni hanno aderito all’iniziativa di promozione dei pannolini lavabili: ogni comune stanzia un contributo che oscilla dai 100 ai 150 euro per la famiglia che intende acquistare presso uno dei punti vendita autorizzati il kit completo, il cui costo totale è di circa 350 euro (ai quali poi si aggiungerà il costo dei rotoli di carta assorbente sostitutivi, la cui durata è comunque di oltre 100 cambi ciascuno e il cui costo è 5,50 euro al rotolo). Il volume occupato da un kit di pannolini lavabili è quello di una valigetta 24 ore e basta per tutto il fabbisogno di un bambino!
Attualmente, nella Provincia di Udine i Comuni aderenti sono Pasian di Prato, Campoformido, Tavagnacco, Tricesimo, Tarcento, Moruzzo, Colloredo di Monte Albano, Reana del Rojale, Remanzacco, San Daniele del Friuli, Sedegliano, Bertiolo e Codroipo, ma sempre più Comuni dell’intera Regione si stanno aggiungendo alla lista, con buone prospettive che gli ultimi nati in FVG e i bambini friulani che stanno per nascere potranno annoverare fra le loro prime esperienze di vita una valida iniziativa a sostegno dell’ambiente e della propria salute.